Sito web fai da te

Oggi chiunque ha un sito web.

Anzi no, meglio dire che chiunque abbia un’attività dovrebbe o potrebbe avere il proprio sito web. Ma bello, eh. Di quelli con una grafica pulita, semplice, originale. Che rispecchia il brand. Di quelli con tutte le informazioni al posto giusto e i pulsanti che funzionano. Di quelli fatti bene e che quindi sono usabili da chi vi accede. Sembra semplice a parole: infatti lo è. Ma, come tutte le cose, è semplice se lo si sa fare, altrimenti è difficile.

Fare da soli è un rischio se non si ha la padronanza della materia, ma voglio condividere con te almeno gli step da seguire: così sai a cosa vai incontro se hai deciso che è arrivato il momento di avere un sito web per la tua piccola o media impresa. Per tutto quello che non è (ancora) chiaro, in fondo ci sono i commenti oppure puoi mandarmi un’email. Pronti, via!

[PS: se sei di corsa, qua trovi il video che riassume questo post!]

Gli step da seguire per aprire il tuo sito web

L’ordine non è casuale: inizia dal primo punto e vai via di seguito, affronta un passo alla volta. Per fare le cose per benino ti ci vorrà minimo un mese, ma se sei pignolo puoi mettercene anche 3, dipende da cosa vuoi comunicare, come e quale budget hai a disposizione.

Ricordati sempre che è un investimento fondamentale per l’immagine che dai online della tua azienda: non puoi che trarne un beneficio a lungo termine. Spendi il giusto (in termini di tempo e di denaro).

1. Il dominio

Dovrai avere un indirizzo web con una url: www[punto]ilnomedeltuonegozio[punto]com sarà il tuo dominio (è un esempio). Il mio dominio è http://www.silviacartotto.it, perchè il mio nome e cognome rappresentano la mia ragione sociale e il nome della mia impresa. Ho scelto il .it perchè questo è e sarà sempre un sito web rivolto a un pubblico italiano; se il tuo è internazionale, prevedi un .com e ovviamente dei sottodomini per le varie nazionalità/lingue. Sceglilo bene perchè non lo puoi cambiare: cioè, lo puoi fare in seguito ma ti consiglio di evitare questo passaggio per evitare problemi di reindirizzamento, indicizzazione sui motori di ricerca ecc.

Fai in modo che sia intuibile anche per chi magari ti conosce, ma non conosce il tuo indirizzo e ti sta cercando su Google. Puoi registrarlo e acquistarlo in diversi modi, ti consiglio quello che ho fatto io al punto 2, così risparmi un pochino. Da quel momento sarà un costo fisso annuale che dovrai rinnovare ogni volta, per evitare che venga acquistato da altri.

2. L’hosting

Si tratta dello spazio (server) su cui si trovano le pagine del tuo sito web (con i testi, le foto ecc). Esistono tanti servizi di hosting al mondo: ci sono hosting in Italia come Aruba, o all’estero come Siteground (azienda americana), Bluehost, Godaddy e così via. Ci sono diversi tipi di account con rispettivi costi annuali, a seconda del numero di visitatori che ha il tuo sito.

Io per questo sito web personale e per il mio blog di viaggi ho scelto Siteground e lo consiglio per 3 motivi: il costo annuale di base, al momento dell’iscrizione, ha uno sconto del 50%; l’assistenza clienti via chat (in inglese) è ottima e altamente qualificata; da quando mi appoggio a questo host non ho mai avuto problemi.

3. Il CMS: WordPress

Se non sei uno sviluppatore e non usi i linguaggi html, css e così via, WordPress sarà il tuo nuovo compagno di giochi. Si tratta della piattaforma (in gergo CMS) su cui potrai caricare personalmente i tuoi contenuti in modo molto intuitivo e veloce. Diventerà la tua scrivania di lavoro e dopo qualche giorno di pratica avrai già imparato ad utilizzarlo nelle sue funzionalità principali.

WordPress è il CMS più utilizzato al mondo e conta oggi milioni di siti web nati grazie a lui. Consente di scegliere tra migliaia di temi (ovvero layout, grafiche preconfezionate) gratis o a pagamento, modificabili a proprio piacimento (se si conosce un po’ di linguaggio html). Il sito che stai navigando ora e anche il mio blog di viaggi sono fatti con WordPress, con temi acquistati e poi modificati a livello grafico secondo le mie esigenze (font, colore dei testi e dei bottoni, posizioni delle pagine e così via). L’installazione di plugin ad hoc, infine, ti consentirà di ottenere il massimo delle prestazioni.

4. I contenuti: testi, fotografie, logo, grafica

Questa è la mia parte preferita, quella di cui mi occupo per lavoro. I primi 3 punti li lascio a quelli che chiamo “smanettoni”, ovvero i web developer, che sviluppano la parte nascosta di un sito web o di un blog. Io preferisco tutto ciò che si può vedere, la parte in mostra sul tuo schermo.

Dovrai ora occuparti di comunicare qualcosa con parole, frasi, immagini; dovrai scegliere il tuo logo, il colore e la grafica che vuoi che abbia il tuo sito. Dovrai decidere quali pagine inserire e in quale ordine, dovrai controllare che ci siano tutte quelle informazioni fondamentali perchè si capisca chi sei, che cosa fai, come lo fai, come può l’utente venire a trovarti, o acquistare direttamente dal tuo sito, o iscriversi alla tua newsletter. E ancora, dovrà poterti scrivere o seguirti sui canali social. Dovrà poter navigare facilmente e interagire con te attraverso la tua vetrina web, il tuo biglietto da visita online.

Quante cose in un solo spazio, eh? Per fare questo, se non hai idea da che parte cominciare, ti serviranno più figure professionali: un copywriter per i contenuti testuali, un fotografo/un grafico per quelli visivi. Non improvvisarti se non hai tutte queste competenze: affidati a più persone, ognuna brava nel suo singolo mestiere. L’amico che è bravo a scattare le foto in vacanza e il cugino che ne capisce di web non sono la soluzione migliore: magari più economica, ma non ottimale al raggiungimento dei tuoi obiettivi.

5. Lo sviluppo

Infine, quando tutti i contenuti sono sul tuo sito, interviene ancora una volta lo sviluppatore che seguirà le tue indicazioni a seconda che tu voglia una galleria di immagini in homepage, la scritta più grande all’interno della pagina “Chi sono”, un pulsante “Acquista” sotto alle immagini in alta definizione dei tuoi prodotti e così via. Darà il tocco finale al tuo sito web e, dopo che sarai soddisfatto, andrai online. Ah, che gioia!

Finito? Assolutamente no. Un sito web va costantemente annaffiato, come una pianta. Va riempito di contenuti, novità, motivi per cui le persone dovrebbero ritornare a visitarlo.

6. Il blog e la newsletter

Anche questa è una delle mie parti preferite: contenuti nuovi, freschi, che parlano di te anche domani e non solo oggi. Il blog aziendale è quella sezione del tuo sito che assomiglia molto ad un diario con tanto di data e ora di pubblicazione, con la possibilità di ricevere commenti e interagire con gli utenti. Ma soprattutto, la possiblità di raccontare storie, far percepire il lato più umano della tua attività: puoi raccontare come è nato tutto, chi ne fa parte, quali nuove offerte hai in serbo per i tuoi clienti; è uno spazio in cui mostrare le immagini della vita di tutti i giorni all’interno della tua attività.

Infine, ti consiglio di abituare fin da subito i tuoi lettori a registrarsi alla tua newsletter, altro strumento utile che ti consente di farti ricordare inviando loro un’email periodica che parla delle novità e delle offerte (decidi tu quante volte al mese, ma non esagerare).

Ora hai uno spazio su Internet, ora hai uno strumento che ti permetterà di arrivare da persone anche lontanissime da te, ma che diventano “come per magia” vicinissime. Sta a te provare a sfiorarle, a incuriosirle con i tuoi contenuti e ciò che offri loro. Non è che l’inizio di un nuovo meraviglioso viaggio. Se vuoi io ti accompagno, altrimenti se hai capito tutto ti auguro una buona navigazione. 🙂


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